Ci eravamo lasciati, parlando del Tre Torri, con il commento “Si ricomincia da Fabio Casapieri“, che ha raggiunto un picco impressionante di lettori, mentre vi scrivo siamo oltre le 2000 visite, e l’atmosfera di quei giorni era serena e rilassata. C’erano trattative concluse o meglio ci illudevamo che lo fossero e legami sanciti, con reciproca soddisfazione, altre da definire nei minimi dettagli, alcune in fase embrionale, insomma tutta roba di ordinaria amministrazione, era chiaro che in questo stato di benessere diffuso, ci veniva data la possibilità di rifiatare un attimo, e liberarci delle tantissime tossiche-tossine accumulate durante la stagione.
Errore.
Tremendo errore.
Mai abbassare la guardia, mai aspettarsi il giusto rispetto, mai credere o meglio illudersi che ci possano essere affari conclusi prima che non siano apposte le firme sulle famose liste verdi o gialle che siano, e bisognerebbe sempre tenere presente che i pesci grossi mangiano quelli piccoli, in alcuni casi anche gli avannotti, messi al sicuro nell’incubatrice, ed è inutile stupirsi, non servono proclami, non serve stringersi la mano, e non serve farsi venire i travasi biliari, certo che il nostro bel pesciolino, ci è stato mangiato in grembo.
Le armi usate sono sempre le stesse, da una vita, da quando il pallone ha iniziato a rimbalzare, dalle sede sociali scalcinate, alle stanze con l’aria condizionata di alcuni imprenditori o pseudo tali, che grazie ai quattrini o palesando i vantaggi di giocare in una categoria superiore, ACCILECCANO in ordine sparso, ignari ed alla volte anche sprovveduti ragazzi.
Ecco perché il saggio Pietro Gasperini, prima lasciava muovere le categorie superiori e poi una volta avallati gli scambi e chiuse le trattative, in eccellenza come in promozione, scattava in prima linea e coglieva nel vivo, portando a casa le prime scelte, le nostre prime scelte, uomini ancor prima che giocatori.
Finisco qui l’argomento, perché credo di aver dato anche troppo risalto all’accaduto, l’ho fatto per fare chiarezza, anche se dovrebbero essere altri a sentirsi in dovere di chiarire, io non voglio condannare nessuno, certo che la colpa, se di colpa si vuol parlare non è certo di Fabrizio Nassi, che aveva operato in maniera perfetta, purtroppo è chiaro che il disagio patito è e resta nostro e cercheremo di eliminarlo quanto prima anche se non sarà facile, me l’amor di Dio, però mettiamo la parola fine a questa telenovela, che dal mio punto di vista è durata anche troppo.
Auguro ogni bene e non serbo rancore ad Emanuele Poli.