Vediamo cosa viene fuori da questo uovo, covato per diverso tempo, e che lo spillo impertinente di un commentatore al mio ennesimo non commento ha forato il guscio prima del tempo, sicuramente non un Barlaccio.
Devo, per, fare alcuni passi indietro, tornando allo scorso anno, anche in quella occasione dopo aver fatto per lungo tempo la chioccia silenziosa, dopo lennesimo proclama esagerato, mi sentii in dovere di prendere carta, penna e calamaio, e lanciare il primo di una lunga serie di appelli, una sequenza, di sinceri Spintoni che da questo blog, distribuivo a destra e a manca.
Se ben ricordate, invitavo tutti quanti a stare calmi, moderare e frenare gli entusiasmi, il mal di vertigine era in agguato, rincorrevamo il secondo posto e la squadra che faceva da battistrada, e ci precedeva in classifica, stava facendo fatica, diciamo che arrancava, e le nostre speranze volavano alte, in certi frangenti, troppo alte, poi tutti sapete come e andata a finire, doppio spareggio, poi altra gara, infine in ripescaggio.
Ad un anno di distanza, mi sono sentito autorizzato a far cessare una rubrica domenicale, il commento della gara del TTT, per tutta una serie di ragioni, significative, motivate e strettamente personali.
Tengo a precisarlo e ribadirlo e stata una mia decisione, senza che nessuno mi abbia indotto o peggio ancora costretto, ma siccome come mi pare e piace lo faccio solo e soltanto a casa mia, per giunta quando sono solo, e dovendo dare risposta alle tante ipotesi che si stanno accavallando, ed ai si dice che sono ancora peggio, per giunta trattandosi di una decisione che va ad intaccare la sfera cristallina del TRE TORRI, di seguito cercher per quello che mi possibile, di spiegarne le ragioni.
Prima di tutto non si tratta di un silenzio stampa.
Troppo pomposo solo pensarlo, ne tanto meno della voglia di reprimere, o far naufragare, sarebbe solo e soltanto un raptus masochista, la bella iniziativa del Blog Biancazzurro, che mi sta particolarmente a cuore e mi sembra sia apprezzato anche dai tanti terricciolese allestero che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno, li invito a continuare.
Non , nemmeno, una decisione presa dalla sera alla mattina, non si trattato della ripicca di un bimbo o di una bizza, non stata la solita levata di scudi dopo una sconfitta, ne tanto meno una difficolt attribuita ai risultati negativi della squadra, si trattato di una decisone presa dopo una serie di riflessioni, che da tempo, andavo meditando e maturando, e che mi porto dentro, e ce le tengo.
Per altro sono le stesse vicende analizzate anche in anni precedenti, e che solo lentusiasmante salto di categoria aveva parzialmente sopito, per farle riemergere pi forti di prima, nella stagione in corso, nella loro totale interezza.
Nel calcio, in questo calcio bene non farsi illusioni, e parlarsi chiaro, o ci stiamo cosi come , e si accetta tutto e il contrario di tutto, oppure si rifiuta integralmente, e se ne resta ai margini.
Non si tratta, comunque di scegliere con il cuore in mano, per il bene della societ che mi ha cresciuto ed alla quale voglio e vorr sempre bene, ed superfluo solo ribadirlo, ma la scelta se continuare a stare nel pallone o uscirne definitivamente va presa, con ben altre sfere in mano, e dopo valutazioni le pi refrattarie possibili a spinte e slanci emotivi.
Troppe volte ho pensato, illudendomi, che in fondo, in fondo ero io che mi sbagliavo, e che vedevo sempre e comunque certi ambienti, certe persone, certi fatti sempre con occhio negativo, da qui tutta una serie di ripensamenti che culminavano con delle vere e proprie inversioni ad U.
Mi ritrovavo sempre sulla stessa rotta, al timone del TTT.
La prima considerazione, che mi venne di fare, in ordine cronologico, in questa stagione, fu alla sesta giornata di campionato, dopo la vittoria sul San Vincenzo, al cospetto di non pi di venti, si, ripeto venti persone, oltre i consiglieri, i parenti e i familiari stretti, non certo per mancanza di spazio sui gradoni delle tribune.
Ah dimenticavo di dirvi che cosa pensai:
Ma ne vale veramente la pena ???
Poi lo stesso identico pensiero, mi balen per il cervello, una domenica sera mentre ero a casa, intorno alle 22.00, mentre stavo scrivendo due righe da mandare ad Alessio, per aggiornare il nostro blog, gi dal primo mattino del luned successivo.
Fare una cronaca, non sarebbe poi nemmeno troppo difficile, ne tanto meno noioso, basta annotarsi con precisione, minuto, numero di maglia e cosa accaduto, poi con un po di mestiere e qualche licenza agricola non oso dire poetica, si confeziona una cronistoria della gara, veritiera, puntuale, ma arida che non rispecchierebbe il mio modo di essere e le poche volte che mi capitato di farlo, non mi sono riconosciuto, nel testo pubblicato.
Il difficile viene quando si deve scrivere, senza danneggiare la propria squadra, oppure avvantaggiare gli avversari, e qui la cosa si farebbe ingarbugliata, per chiunque figuriamoci per chi rappresenta una societ di calcio, un presidente.
Non mi danno fastidio nemmeno i messaggi anonimi o siglat con firme di fantasia, certo quando offendono e cercano di danneggiarci, mi difendo, anche se in pi di una occasione sono stato il primo a lasciar perdere, invitando i nostri lettori a fare altrettanto.
Secondo punto di arresto, i voti ai giocatori, e sinceramente il problema che mi sono posto non stato se fossero giusti o sbagliati, erano i miei, punto e basta, e potevano essere accettati e condivisi dai lettori, oppure contestati, non mi sarei certo tagliato le vene ai polsi, il fatto che erano delle valutazioni, che dava un presidente pubblicamente ai suoi giocatori, e il rischio che anche uno solo dei ragazzi potesse risentirne in maniera negativa, mi mise in seria difficolt, ed avevo credetemi la sensazione, fatta certezza di li a poco, che qualcuno ci fosse veramente rimasto male.
Aggiungo inoltre, che non mi mai, e ripeto mai, sembrato giusto, associare una istituzione, un ente o come nel mio caso una societ sportiva ad una persona, e che la sua presenza sia ritenuta indispensabile per andare avanti, non un mio credo, io sono convinto che tutti siano utili e nessuno indispensabile, in un consiglio che si rispetti ognuno a la sua carica, e fa la sua parte, lavora in funzione della carica che gli stata attribuita, quindi, per farla breve anche io sono uno dei tanti, e non voglio essere inquadrato come il tutto fare, non sono un accentratore, ne tanto meno dittatore.
Un cronista serio, un cronista indipendente e non di parte, altrimenti, si rischia di allinearci alla maggior parte dei blog di altre societ sportive, sempre molli perch piangono, piangono sempre.
Piangono, perch‚ larbitro, gli ha negato, per lo meno tre rigori a partita, perch i loro giocatori hanno sprecato per lo meno sei goal a porta vuota, perch‚ gli avversari hanno segnato in fuori gioco di almeno due metri, nellunica occasione che gli capitata.
C chi fa di pi, ma sono pochi, per la verit, nel concludere il commento, per levarsi di dosso tutte le responsabilit spara il pi classico dei classici, il premio Nobel della Demenza, pre e post bellica, si ma della guerra del 15 18, quella dove rimase ferito il mio bisnonno, Angiolino di Rivalto, e non gli dettero nemmeno la pensione di invalidit, ma lui in barba a tutti, INPS compresa, camp, si senza pensione, ma per 97 lunghi e meravigliosi anni, insomma scusate la divagazione, dicevo di certe conclusioni che fanno sbellicare dalle risate, e precisamente:
Sar bene che chi di dovere si faccia sentire in federazione
Un altro boccone amaro da ingoiare, senza per forza voler fare la verginella giuliva e stato senza ombra di dubbio lennesimo esonero dellallenatore, una sconfitta societaria e personale, su tutto il fronte, una Caporetto biancazzurra, che e andata ad accavallarsi a tutta unaltra serie di inconvenienti, oltre agli ormai cronici ed incancreniti problemi di liquidit.
Fatti e misfatti indipendenti dalle mie volont, impegni e accordi sui quali avevo fatto affidamento e tra un rimando ed un altro mi hanno messo nella condizione di dovermi giustificare e di porre il fianco, per le stilettate, che mi sono state, per lo meno in gran parte risparmiate solo grazie al buon cuore di chi mi conosce, giocatori in testa.
Credo che di disagi ce ne siano diversi, nemmeno tanto velati, ma evidenti e tangibili, ma quello che pi mi pesa il fatto di dover galleggiare su un mare, oscuro e maleodorante, che va avanti per inerzia, che lascia inalterate magagne e soprusi, e mi pesa questo fatto di dire e non dire, avere voglia di parlare ma non poterlo fare, per non danneggiare il TTT.
Mi viene detto sempre pi spesso, tanto che divenuta una costante, che bisogna, rispettare gli equilibri che si sono venuti a creare... e poi imparare a tessere la tela, e saper attendere.
Ma proprio a me!!!
Che sono sempre stato per : o di qui o di la". Punto e basta.
La scelta di stare in silenzio, non un fattore di comodo, non sto mettendo le mani avanti, per giustificare eventuali scelte future, non ci sono strategie, ne tanto meno la voglia di creare disagi, ma come, ho sempre pensato, detto e urlato, oggi per difendere la Fede Biancazzurra dovrei snaturarmi ed assumere abiti che non accetto, e che rinnego da sempre.
Non ci sono pause di riflessione, c solo La riflessione e la voglio condividere con i miei consiglieri, i miei giocatori e i pochi amici che ancora circolano sui campi di calcio, fine del discorso.
Se fossi un amante del mal comune mezzo gaudio sarei in una botte di ferro, siccome di cosa succede negli orti dei vicini, non mi interessa nulla, perch‚ sono abituato a guardare parecchio a casa mia, tutte le decisioni che da qui a breve, andr a prendere saranno indipendenti dai risultati sportivi, ma baderanno come ho sempre fatto al bene ed alla continuit e al futuro del TTT.
Capisco che la situazione sia preoccupante, sono il primo a farsene carico, mettendomi in spalla tutto il pesante fardello pieno di colpe e scelte sbagliate, pochi punti in classifica, vittorie che risalgono alla notte dei tempi, avversari che fanno risultato, anche quelli pi impensati, e noi invece a languire e a scendere sempre pi in basso, fino al terzultimo posto, che vale comunque pur sempre uno spareggio.
Ripeto sono il primo che, reputa la situazione allarmante, resto pero convinto che accettare passivamente landamento del campionato non giovi a nessuno e non sia questo il volere della squadra, come credo sia prematuro vendere la pelle dellorso, prima di averlo catturato, in tanti vorrebbero farci credere di essere gi spacciati, a costoro, sappiamo come rispondere, lo so io e lo sanno i giocatori, ci daremo per vinti dopo lultima di campionato, supplementari compresi, e da oggi sino ad allora lotteremo, a denti stretti, e venderemo cara la pelle, lo dico e ne sono convinto, non tanto perch‚ ce lo diciamo spesso sommessamente come ad alta voce negli spogliatoi, ma perch‚ conosco i miei giocatori, e il loro valore umano, tecnico e l attaccamento alla maglia che indossano, so che dalle sofferenze questi ragazzi hanno sempre tratto la forza per andare avanti e dare il meglio di se, incuranti di tutto e tutti.
Credo, fermamente in questo gruppo di ragazzi, ci credo da agosto, e rafforzo settimanalmente la mia convinzione, vedendo i sacrifici che tutti quanti stanno facendo, e la dedizione e la pignoleria con la quale si allenano e si preparano ad ogni gara.
Salvarsi, per noi vorrebbe dire tanto, ma mi sto rendendo conto sempre di pi che oltre ad immani sforzi economici, una grande forza di volont, e tanta, tanta sana passione sportiva per la categoria, questa categoria serve, BEN ALTRO, e per noi sarebbe pi facile ingaggiare e buttare nella mischia Ben-Hur il valoroso gladiatore, perch‚ Ben Altro non lo avremo mai dalla nostra parte.
Concludo come un anno fa, con la speranza che... porti bene.
In questo sport quello che conta, non so se lo si pu definire un muscolo
il ervello
poi subito dopo... il cuore.