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Beata gioventù
Di Andrea Tognetti (del 04/10/2008 @ 13:11:49, in Campionato 2008-09, linkato 39 volte)
E’ con colpevole ritardo,e me ne scuso, che vengo a comunicare l’ingaggio di due promettenti giovani, che vanno ad aggiungersi al nostro bel gruppo.
Matteo Donati, 1989 proveniente dal Montecalvoli Santa Maria e Monte, e Marco Marianelli 1990 dal Forcoli.
Matteo Donati, 1989 proveniente dal Montecalvoli Santa Maria e Monte, e Marco Marianelli 1990 dal Forcoli.
Ancora una volta la collaborazione e i rapporti più che amichevoli che da tanti anni abbiamo con il sodalizio del Presidente Consoloni, e del suo braccio destro nonché Direttore Generale l’amico Corradetti, hanno fatto si che alla corte di Mister Casapieri giungesse un‘altra pedina di valore del vivaio amaranto.
Qualcuno ci definisce una succursale, del Forcoli, i parenti poveri in sostanza, qui lo dico e qui lo confermo, per noi è un onore avere rapporti con una delle società più longeve e importanti della nostra Valdera, che dovrebbe essere presa ad esempio da tutto il circondario, e ben oltre, una società mi sia permesso di farlo notare che nel rapporto tra la militanza nel Campionato di serie D e gli abitanti o meglio il bacino di utenza, ne esce fortemente penalizzata al cospetto di altre realtà, con le quali è costretta a cimentarsi, il tutto viene sopperito con la lungimiranza e oculatezza gestionale del Presidente Consoloni, e con il tanto calore e affetto che i tifosi forcolesi e solo loro sanno dare alla squadra ed alla società.
Sempre passando per Forcoli, che oramai è divenuta una costante per i nostri colori, e precisamente grazie all’ amico Ducci, al secolo Spinello, già preparatore dei portieri, e artefice insieme a Claudio Bachi, di una straordinaria salvezza, al primo anno di Prima Categoria, e al Direttore Generale Salvadori, siamo riusciti ad arrivare a Donati, giovanissimo virgulto del settore del Santa Maria a Monte.
Entrambe i ragazzi si sono aggregati al gruppo, diversi giorni or sono, e per il momento Mister Casapieri, li sta facendo lavorare per assimilare schemi e farli integrare al meglio.
Domenica scorsa la prima panchina in categoria, chissà se già dalle prossime gare avremo modo di vederli in campo, per ora mi accontento di guardarmeli in allenamento, e senza ansie e inutili pressioni... via sto zitto non mi voglio sbilanciare.
Marco Marianelli, proviene da Villamagna, bel paese, del volterrano, ma tra i più ostici nelle tante sfide calcistiche per i nostri colori, è chiaro che si parla del tempo che fu, fine anni 70 e giù di li.
Il campo sportivo era fuori paese, l’accesso era consentito passando da una stradina piccola, una sorta di imbuto, che dava qualche preoccupazione nel tornare a casa, soprattutto se la partita non era stata tranquilla, e vi posso assicurare che io, di partite tranquille a Villamagna non ne ho giocate.
Sia ben chiaro, finita la partita i battibecchi e i litigi venivano lasciati in campo, e c’era sempre il massimo rispetto per gli avversari, e se qualche strascico post gara c’era, rimaneva sempre nel turpiloquio, non sfociava mai in violenza.
Gli sfottò tra le nutrite tifoserie raggiungevano toni alle volte offensivi e quindi impronunciabili, ma a dire il vero quando li ricordo oltre a ridere di gusto, li trovo assai più sani, boccacceschi e belli di tutto questo perbenismo che viviamo oggi sugli spalti.
Sembra a volte di essere ad una processione, senza laudi e canti, con le sole candele accese e in religioso silenzio.
Il campo di Villamagna come tutti i campi dei paesi di collina, il nostro credo sia il più emblematico, era stato realizzato spianando parte di una collina, quindi dalla parte alta della stessa, le acque avevano il loro scolo, e si riversavano nel campo sportivo.
Per sopperire al loro ristagnare, e quindi creare dei “ gozzi “ che avrebbero reso il campo impraticabile l’anziano custode, armatosi di zappa tracciava un bel “ rughinello “ ( piccolo solco ) da una parte all’altra, attraversando tutto il centro campo, chi non si voleva slogare una caviglia sapeva come fare, saltava.
Nello spogliatoio, tra il piccolo e angusto spazio dove ci spogliavamo e il locale dove erano sistemate le docce, vi era una tenda di plastica, fatta da tante strisce verdi.
Durante l’inverno, queste strisce di plastica erano di un ghiaccio atroce e il calore dei corpi sudati, le faceva “ appiccicare “ alle spalle, che gusto!!!!!!
Eh si, be’ mi tempi, dirà qualcuno della mia età, poveri locchi penserà qualcuno dei più govani, poi come sempre ci sarà anche chi non pensa niente.
Di una cosa sono convinto, il calcio di paese, quel calcio giocato con il cuore, al cospetto di nugoli di paesani, fortunatamente rozzi e festanti, non tornerà più ve lo assicuro, e io come gli altri dirigenti di società dilettantistiche non siamo esenti da colpe, e non possiamo fare finta di niente, dovevamo alzare la voce invece di essere complici e compiacenti, di coloro che grazie al calcio, e con il calcio sistemavano altri interessi.
Credo comunque che ha tutto ci sia un rimedio, e che prevalga lo spirito sportivo e l’intelligenza.
Siamo sull’orlo, gente non spingete tanto...
Non posso chiudere la presentazione di due giovanotti con una frase sibillina quanto reale, quindi il mio augurio e quello di tutti i consiglieri, va a Marco e Matteo, che sappiano trovare con il TTT, una crescita umana e sportiva, e che le loro gioie siano le nostre.
Un abbraccio sincero e forte,
Andrea Tognetti
FORZA TERRICCIOLA
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